Ulag Zone

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venerdì 14 luglio 2023

SEEK AND... Five Stabs with: XeS




 --ITA (ENG below)--


Ciao Bestie!!!

Abbiamo stavolta uno della vecchia guardia dell' Extreme Metal italiano, leader degli storici blackster INFERNAL ANGELS e membro di un numero infinito di altri progetti e coinvolgimenti, tra cui Byblis, Intus Mortem, Lamashtu, Boa, Lylium ed ovviamente il massacro che lo vede coinvolto insieme alla mia persona, i Deathcvlt, fonte di grandi soddisfazioni ed orgoglio.
Squillino le trombe, triccheballacche e caccavelle, in onore di XeS!!!
Una persona che oltre essere tutto quello sopracitato, è soprattutto un Amico, qualcuno con cui il confronto è sempre all'ordine del giorno, e con esso la crescita, qualcuno che ti accoglie in casa come il migliore dei fratelli, qualcuno che è lì inossidabile (e pessimissimo...questa la capiranno in pochi).
Ed una delle persone dalla cultura di Black Metal in primis, ma anche musicale in generale, più ampia che io conosca.
Groovy (cit.) e cominciamo a sparare grosso!

UZ- Cominciamo col botto Massi: sei sulla scena da decenni, credo quasi 3; cosa proprio non ci rende, noi italiani, capaci di creare una scena anche solo vagamente credibile? Di band valide ce ne sono...ma finiamo sempre con progetti che cadono nel nulla siderale cosmico!!!

XeS- Ciao Mauro e grazie e per avermi invitato a partecipare a questa rubrica sul tuo blog. Venendo alla tua domanda. Proprio perché sono “in giro” da oltre 20 anni nell’ambiente, sinceramente mi sono stancato di rispondere periodicamente al perché in Italia non ci sia una vera scena. I motivi sono sempre gli stessi: Mancanza di unione di intenti, invidie, mancanza di etichette autoctone che abbiano voluto investire sul prodotto Italiano o che non hanno saputo valorizzare abbastanza quello che avevano, sciacallaggio abnorme di alcuni sedicenti promoter che hanno affossato l’immagine dell’Italia in Europa e nel resto del mondo (mi vien da pensare ad un festival nel Napoletano, con il promoter che dopo il primo giorno scappò con gli incassi della serata senza pagare le band, ed erano band di livello internazionale), band che dopo mezzo demo se la tirano manco avessero inventato qualcosa di unico, ma che poi dopo qualche mese spariscono nel nulla. E quello che ottengono è solo il risultato di saturare il mercato. Potrei continuare per molto, ma come detto sopra, mi sono stancato e ormai sono vecchio per farmi il sangue amaro. In ambito black c’è stato più di un tentativo di creare una scena, mi vien in mente la Black Metal Invitta Armata o la Scena Italica del nostro buon amico Hesperus. Alla fine, però, non è stato nulla che è durato nel tempo. Fortunatamente ci sono band di grande livello in Italia, band che ormai sono diventate un pilastro della scena metal mondiale e che raccolgono molti proseliti, a prescindere dai miei gusti personali. Quindi un brindisi a queste band, storiche o nuove, che tengono alto il nome dell’Italia in ambito metal.

UZ-Da poco con gli Infernal Angels, avete firmato un nuovo deal, ce ne vuoi parlare? DETTAGLI, per quanto possibile. E cosa pensi della discografia attuale in generale? Senza peli sulla lingua, mi raccomando!

XeS- Abbiamo firmato a gennaio per l’etichetta Belga “Immortal Frost Productions”. Dopo tanti anni insieme alla My Kingdom Music di Francesco, che avrà sempre la mia più grande stima per quello che ha fatto per noi, era il momento di fare un ulteriore step. Firmare per la Immortal, che nel suo Roster ha band del calibro di Azaghal, Frostmoon Eclipse, Corpus Christii, Liber Null, Infinity, Psychonaut4 e altre grandissime band, è stato per noi un grandissimo premio alla nostra perseveranza e alla crescita che avvenuta specialmente nel periodo post covid, grazie anche all’ingresso di Asdraeth e Postmortem in formazione. Essendo poi una label che si dedica interamente al black metal in tutte le sue forme, per noi è stata davvero una grande soddisfazione approdare sotto la sua ala. Però non deve essere un punto di arrivo, ma bensì un punto di lancio, qualcosa che ci faccia alzare l’asticella delle nostre performance, che siano in studio o live. Surtur ci sta seguendo in ogni dettaglio della vita della band, lavora in maniera scrupolosa e maniacale sotto ogni aspetto. Diciamo che ci ha stravolto il modo in cui gestire la band. E’un grosso impegno, ma lavorare con lui è davvero un gran piacere. Stiamo preparando il nuovo album, stiamo lavorando ad ogni minimo particolare per entrare in studio a fine marzo nelle condizioni perfette per fare un disco che sia curato in ogni dettaglio. Avremo anche degli ospiti, che verranno svelati più avanti. Ti assicuro che sarà una produzione che eleverà di molto il nostro livello, perché stiamo lavorando per quello: migliorarci. Per quanto riguarda invece l’attuale mercato discografico, ribadisco il mio pensiero. Troppe band. Il mercato è saturo ed è difficile stare dietro a tutte le uscite, sia per gli addetti ai lavori che a chi invece ascolta. E’ una situazione molto precaria, Molte band hanno subito un duro contraccolpo dal covid prima e ora dalla crisi finanziaria dovuta alla guerra Ucraina. Perché di dischi se ne vendono pochi e il sostentamento principale per molte band è l’attività live. Quindi prima il covid che ha impedito alle band di esibirsi e ora l’aumento dei prezzi, che ha fatto si che molte band si trovassero a fare i conti con dei costi che in programma erano meno della metà, stanno minando ancor di più il settore. Sinceramente, specialmente nel metal, credo che il sistema sia molto vicino al collasso. Ma non sono un economista, quindi non mi voglio lanciare in previsioni. Dico solo che è un momento molto delicato, un valico molto difficile da attraversare. Per attraversarlo c’è bisogno che tutti si spinga dalla stessa parte, dagli addetti ai lavori a chi invece usufruisce del prodotto finito. 

UZ-Hai avuto ed hai moltissimi impegni e progetti, cosa ti piacerebbe ancora fare che magari non hai fatto? Musicalmente, live...a ruota libera!

XeS- Forse ne ho avuti troppi ahhahah. A parte gli scherzi vorrei riprendere il discorso lasciato con i Byblis dopo l’uscita del primo full. Vorrei portare live almeno una volta i Deathcvlt (Mauro ne sai qualcosa?)(giusto qualcosina...ma la soluzione la conosci, da tempo te l'ho indicata e ne sarei immensamente fiero NRD) e vorrei portare live anche il progetto Intus Mortem. A proposito di Intus Mortem non appena avrò del tempo da dedicarci e anche Noktvrnal vorrà, vorrei dare un seguito ad Exiled From Light. 

UZ-A proposito di live, hai girato in lungo e largo per l'Europa, come ti sei trovato a collaborare con band estere e contesti nuovi?

XeS- La collaborazione con altre band dipende sempre dal modo in cui uno si pone. Noi abbiamo sempre cercato di essere collaborativi con tutti, di porci sempre in maniera umile e abbiamo ricevuto sempre dei trattamenti ottimi. Nel tour della scorsa primavera, organizzato da Alessio della Etrurian Legion, che ha toccato Balcani ed Est Europa è stato davvero eccezionale per la grande risposta di pubblico. Da quelle parti sono davvero partecipi e fuori di testa. Supportano ogni secondo del live e ne scaturisce una energia pazzesca. Poi con i Nihilo, band svizzera death metal tritaossa, con cui abbiamo intrapreso il tour, è nata una grandissima amicizia. A giugno saremo loro ospiti in Svizzera per un live e non vediamo l’ora. 

UZ-Finiamo col botto: so che avresti sempre voluto aprire una tua etichetta. Cosa ti piacerebbe proporre alle band, come proporti ad una stampa sempre più chiusa ai quattro nomi, e cosa ti fa desistere ogni maledetto giorno?

XeS- Vero ho sempre sperato di aprire una etichetta. Una di quelle etichette che nascono per il gusto personale di proporre band che apprezzi e che magari invece hanno poco spazio, tornado al discorso di prima, perché il mercato è saturo. Non so cosa proporrei alle band, il mondo discografico è diventato così difficile, che davvero non ho idea di quello che potrei proporre. Anche perché sono realista e non mi piacerebbe prendere in giro le band. Ormai tutto si muove sui social e le piattaforme tipo Spotify, Bandcamp ecc, quindi sinceramente non mi scervellerei per trovare un modo per propormi alla “stampa”. Oggi bisogna concentrarsi sulle interazioni dei social, ormai contano le visualizzazioni o i followers (che puoi anche comprare) e non la qualità effettiva del prodotto. Conta se fai parlare di te, non importa in che modo e proprio questi motivi che ti sto elencando e che sono il “fulcro” del nuovo modo di proporsi, che mi fanno desistere dal tentare.  

UZ- Che dire, sempre dritto al punto.
AVANTI TUTTA!!!


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ENG

Hi, Beasts!!!

This time we have one of the old guards of Italian Extreme Metal, leader of the historic blackster INFERNAL ANGELS, and member of an infinite number of other projects and involvements, including Byblis, Intus Mortem, Lamashtu, Boa, Lylium, and of course the massacre that sees him involved together with my person, Deathcvlt, a source of great satisfaction and pride.
Let the trumpets ring, "triccheballacche and caccavelle", in honor of XeS!!!
A person who, in addition to being all of those as mentioned earlier, is above all a Friend, someone with whom discussion is always on the agenda, and growth with it, someone who welcomes you into their home like the best of brothers, someone who is there stainless (and very bad ... few will understand this).
And one of the people from the Black Metal culture in primis, but also from music in general, the broadest that I know.
Groovy (cit) and let's start shooting!

UZ- Let's start with a blast Massi: you've been on the scene for decades, I think almost 3; What really doesn't make us Italians capable of creating even a vaguely credible scene? There are good bands...but we always end up with projects that fall into the cosmic sidereal void!!!

XeS- Hi Mauro and thank you and for inviting me to participate in this section on your blog. Coming to your question. Precisely because I've been "around" for over 20 years in the scene, I honestly got tired of periodically answering why there isn't a real scene in Italy. The reasons are always the same: Lack of unity of purpose, envy, lack of native labels that wanted to invest in Italian products or that didn't know how to make the most of what they had, abnormal profiteering by some self-styled promoters who scuttled the image of the 'Italy in Europe and in the rest of the world (it makes me think of a festival in the Neapolitan area, with the promoter who after the first day ran away with the proceeds of the evening without paying the bands, and they were bands of international level), bands that after half demos if they pull it as if they had invented something unique, but which then after a few months disappear into thin air. And what they get is just the result of saturating the market. I could go on for a long time, but as mentioned above, I'm tired and now I'm old to make my blood bitter. In the black field, there has been more than one attempt to create a scene, the Black Metal Invitta Armata or the Italic Scene of our good friend Hesperus comes to mind. In the end, though, it wasn't anything that lasted. Luckily there are high-level bands in Italy, bands that have now become a pillar of the world metal scene and that gather many converts, regardless of my personal tastes. So a toast to these bands, historic or new, who keep up the name of Italy in the metal field.


UZ-You recently signed a new deal with the Infernal Angels, do you want to tell us about it? DETAILS as much as possible. And what do you think of the current discography in general? Outspoken, please!

XeS- We signed in January for the Belgian label “Immortal Frost Productions”. After so many years together with Francesco's My Kingdom Music, who will always have my highest esteem for what he has done for us, it was time to take another step. Signing for Immortal, which has bands of the caliber of Azaghal, Frostmoon Eclipse, Corpus Christii, Liber Null, Infinity, Psychonaut4, and other great bands in its roster, has been a great reward for us for our perseverance and for the growth that has occurred especially in post covid period, thanks also to the entry of Asdraeth and Postmortem in training. Being then a label that is entirely dedicated to black metal in all its forms, it was really a great satisfaction for us to land under his wing. But it doesn't have to be an arrival point, but rather a launching point, something that makes us raise the bar of our performances, whether they are in the studio or live. Surtur is following us in every detail of the life of the band, he works scrupulously and obsessively in every aspect. Let's say that he changed the way we manage the band. It is a big commitment, but working with him is really a great pleasure. We're preparing the new album, and we're working on every little detail to enter the studio at the end of March in the perfect conditions to make a record that's taken care of in every detail. We will also have guests, who will be revealed later. I assure you that it will be a production that will greatly raise our level because that's what we're working on: improving ourselves. As far as the current record market is concerned, I reiterate my thoughts. Too many bands. The market is saturated and it is difficult to keep up with all the releases, both for insiders and for those who listen. It is a very precarious situation, Many bands have suffered a severe backlash from the covid before and now from the financial crisis due to the Ukrainian war. Because few records are sold and the main livelihood for many bands is live activity. So first covid prevented the bands from performing and now the increase in prices, which meant that many bands had to deal with costs that were less than half the planned costs, are undermining the sector even more. Honestly, especially in metal, I think the system is very close to collapse. But I'm not an economist, so I don't want to start forecasting. I'm just saying it's a very delicate moment, a very difficult pass to cross. To cross it, everyone needs to push on the same side, from insiders to those who instead use the finished product.

UZ-You had and still have many commitments and projects, what would you still like to do that maybe you haven't done yet? Musically, live...freewheeling!

XeS- Maybe I had too many ahhahah. Joking aside, I would like to resume the discussion left with the Byblis after the release of the first full house. I'd like to bring Deathcvlt live at least once (Mauro, do you know anything about it?) (just a little bit...but you know the solution, I've indicated it to you for a long time and I'd be immensely proud of it NRD) and I'd like to bring the Intus Mortem project live too . Speaking of Intus Mortem as soon as I have some time to devote to it and Noktvrnal will too, I would like to follow up on Exiled From Light.

UZ-Speaking of live performances, you've toured far and wide across Europe, how did you find yourself collaborating with foreign bands and new contexts?

XeS- Collaboration with other bands always depends on one's attitude. We have always tried to be collaborative with everyone, to always be humble and we have always received excellent treatment. In last spring's tour, organized by Alessio of the Etrurian Legion, which touched the Balkans and Eastern Europe, he was truly exceptional due to the great response from the public. Over there they are really involved and out of their minds. They support every second of live and crazy energy comes out of it. Then with Nihilo, the Swiss "bonesmasher" death metal band, with whom we embarked on the tour, a great friendship was born. In June we will be their guests in Switzerland for a live and we can't wait.

UZ-Let's finish with a bang: I know you always wanted to open your own label. What would you like to propose to the bands, how to present yourself to a press that is increasingly close to the four names, and what makes you give up every bloody day?

XeS- True I've always hoped to open a label. One of those labels that are born for the personal taste of proposing bands that you appreciate and that perhaps have little space instead, returning to the discussion above, because the market is saturated. I don't know what I would propose to bands, the recording world has become so difficult, that I really have no idea what I could propose. Also because I'm realistic and I wouldn't like to make fun of bands. By now everything moves on social networks and platforms such as Spotify, Bandcamp etc, so I honestly wouldn't rack my brain to find a way to present myself to the "press". Today we need to focus on social media interactions, now views or followers (which you can also buy) count and not the actual quality of the product. It matters if you get people talking about you, it doesn't matter in what way and it is precisely these reasons that I am listing you and which are the "core" of the new way of proposing, which make me desist from trying.

UZ- What can I say, always straight to the point.
FULL SPEED AHEAD!!!


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martedì 11 luglio 2023

SEEK AND... Five Stabs with: Bad Dogs Audio

 


ITA (ENG below)

Ciao Bestie!!!
Oggi porto sul blog un ospite davvero speciale!
Conosciuto inizialmente perché mi sono appassionato a questo brand che all'epoca aveva solo commercializzato il preamp per la serie 500, quel P1 davvero innovativo, con la possibilità di modifica...ISTANTANEA!!!
Vi consiglio di passare sul suo sito, scoprirete un bel macchinario.
Seguito dopo dallo SPIDER, il CARGO, il BAXY.
Alla fine, mi decido a contattare il boss di BD, Francesco, per sottoporgli l'idea di "5 Stabs with..." .
Ci sentiamo prima telefonicamente, ed ho modo di conoscere una persona davvero spettacolare, appassionato di hardware certo, ma non solo.
Tocchiamo argomenti che vanno dall'Arte, alla situazione lavorativa professionale di chi si ingegna a creare qualcosa di nuovo, chicche a non finire (faccio un solo nome: TRIDENT).
Passiamo qualcosa tipo 2 ore al telefono.
Spettacolare.
Ci lasciamo oltre con il proposito dell'intervista, anche con quello di beccarsi "dal vivo" prima o poi per...almeno farsi una bella mangiata!
Come non apprezzare una persona così?
Ma tagliamo dritto, ed andiamo alle "pugnalate".


UZ-Cominciamo subito col botto Francesco.
Produci apparecchiature audio da studio...in Italia.
Esattamente, come cappero ti è venuto in mente di lanciarti in questa follia?

BD-Ciao Ulag, prima di scendere nei dettagli vorrei ringraziarti per avermi coinvolto in questa tua iniziativa, è un piacere ed un onore essere tuo ospite e fare una chiacchierata insieme.

Venendo alla tua domanda, eh... è una lunga storia...diciamo che da amante della musica ho sempre avuto il pallino per la registrazione e la produzione musicale, un interesse che mi ha portato da suonare in band locali a lavorare in studio di registrazione, per poi finire a costruirmi da solo vari aggeggi per acquisire e processare il suono. Da qui ho voluto approfondire questa mia passione con una pazzia, andando a studiare ingegneria elettronica in Inghilterra perché per me i migliori costruttori degli anni 70/80 erano tutti là e volevo vedere cosa facevano, come lavoravano. E cosi è stato,...ho finito l’Università, ho lavorato per alcune aziende ben conosciute nel settore pro audio, mi sono divertito, conosciuto ambienti e persone molto interessanti, ma poi la mancanza dell'Italia iniziava a farsi sentire e anche se a livello professionale, per ciò che piaceva fare a me, la vedevo come un passo indietro, ho comunque deciso di tornare.
Una volta rientrato in Italia il passo è stato breve, non potevo stare senza incanalare la mia creatività, le mie idee e i miei approcci dentro qualche design di audio e perciò ho deciso di fondare la Bad Dogs.

UZ-La cosa che davvero è da apprezzare della tua produzione, è la ricerca ed innovazione.
Basta pensare ai preamp, allo Spider.
Ed il Cargo, pur non "inventandosi nulla" ha comunque messo a disposizione una feature non di poco.
Come nasce un tuo progetto di lavoro che poi porta alla messa in commercio di un nuovo prodotto?

BD-Come ti dicevo prima, il motore alla base di questa mia scelta è la musica, quindi nell'ideazione di un nuovo dispositivo cerco sempre di partire da un qualcosa che vorrei per me, che risulti utile al mio workflow quando registro o mixo qualcosa, cosa che ahimè faccio sempre con minore frequenza, ma non per questo è lontana dal mio vivere quotidiano.

Inoltre, sono sempre aperto a nuove idee e mi piace molto interagire con persone che come me hanno questa passione o che come nel tuo caso sono fonici di professione, questo mi permette di capire come ottimizzare sia il processo produttivo, per quanto riguarda la mia musica, sia l'indagine e la proposta di soluzioni che mancano sul mercato o che possono apportare dei vantaggi per chi le usa.

UZ-Domanda facile...ma impegnativa: hai mai pensato di lavorare su ordinazione?
Del tipo un cliente ti chiede determinati parametri di una macchina e tu gliela realizzi?
Quali pensi siano i principali ostacoli, oltre al quello economico (per chi legge, OVVIAMENTE non si può fare una macchina da studio con 300€...)?
Si, questa cosa interessa anche a me eheheheh

BD-Eeheh, questo è un argomento che mi è stato proposto più volte.... ma non è un modello di business che mi appartiene e perciò preferisco non farlo perché' la verità è che non mi divertirei.
E' lo stesso motivo per cui non faccio cloni, non mi danno soddisfazione. So che sotto il profilo degli affari hanno il loro dannato senso, ma a me piace progettare cose nuove in cui metterci la testa e risolvere le sfide che si presentano via via.

Più volentieri preferisco parlare insieme di una nuova idea o di qualcosa di particolare e vedere se può essere realizzato in più larga quantità perché fare un pezzo unico, a parte il fatto che come hai accennato tu costerebbe davvero tanto, non apporta vantaggi generali alle persone. A me piace fare dispositivi professionali che la gente può usare, farci musica, liberare le loro pulsioni artistiche...a volte il pezzo unico è più un vezzo dei nostri tempi che una soluzione a lungo termine.

UZ-So che hai lavorato diverso tempo all'estero: quali differenze a livello lavorativo hai riscontrato?

BD-Si, come accennavo prima ho lavorato vari anni in Inghilterra e devo dire che lavorativamente mi sono trovato sempre molto bene. Fare un paragone con l'Italia è difficile perché ogni situazione lavorativa è diversa da ogni altra e il più delle volte sono le persone che lavorano con te che fanno la differenza nella tua percezione del lavoro. Detto questo, per quanto mi riguarda, la differenza più importante che ho vissuto è probabilmente il coinvolgimento. Mi spiego meglio. Ho notato che in Italia spesso la gestione delle risorse umane è lasciata un po' a se stessa ed è richiesto una grande dose di iniziativa personale, quindi magari il carattere di una persona impatta molto nel suo percorso professionale, mentre in Inghilterra c’è un coinvolgimento maggiore da parte del management ed una gestione più capillare delle persone all'interno di un gruppo lavorativo che ti permettono di crescere in ogni caso.

UZ-Chiudiamo forse un po' banalmente: cosa si prospetta per il futuro?
E cosa davvero, potendo, vorresti migliorare?

BD-Per il futuro ho tante idee, ma alcune non credo siano realizzabili nel breve medio termine :) Diciamo che per quanto riguarda i prodotti posso dire che quest'anno uscirà un attenuatore bilanciato passivo a due canali e più tardi nell'anno un compressore serie 500 atipico e molto interessante...

Se potessi migliorare, più che nei componenti e design vorrei migliorare  nella gestione delle attività e della supply chain perché il tempo e le risorse ci sono nemiche :)

Grazie mille Ulag è stato un piacere poter rispondere alle tue domande e grazie per aver portato la nostra realtà sul tuo blog.

A presto!!!


CONTATTI
www.baddogsaudio.com/it/


ENG

Hi, Beasts!!!

Today I bring a very special guest to the blog!
Initially known because I fell in love with this brand which at the time had only marketed the preamp for the 500 series, that truly innovative P1, with the possibility of...INSTANTANEOUS MODIFICATION!!!

I advise you to go to his site, you will discover a nice machine.
Followed later by the SPIDER, the CARGO, the BAXY.
In the end, I decide to contact the boss of BD, Francesco, to submit the idea of "5 Stabs with..." .
We talk first by phone, and I get to know a truly spectacular person, a hardware enthusiast of course, but not only.
We touch on topics ranging from Art, to the professional working situation of those who strive to create something new, endless gems (I'll mention just one name: TRIDENT).
We spend like 2 hours on the phone.
Spectacular.
We leave ourselves further with the purpose of the interview, also with that of catching each other "live" sooner or later to...at least have a good meal!
How can you not appreciate such a person?
But let's cut straight, and let's go to the "stabs".

UZ-Let's start immediately with a bang Francesco.
You produce studio audio equipment...in Italy.
How exactly did you come up with the idea of throwing yourself into this madness?

BD-Hi Ulag, before going into details I would like to thank you for having involved me in your initiative, it is a pleasure and an honor to be your guest and have a chat together.

Coming to your question, eh... it's a long story... let's say that as a music lover, I've always had a passion for recording and music production. This interest has led me from playing in local bands to working in the studio recording, and then end up building my own various gadgets to capture and process the sound. From here I madly wanted to deepen this passion of mine, going to study electronic engineering in England because for me the best manufacturers of the 70s/80s were all there and I wanted to see what they did, and how they worked. And so it was,... I finished University, and I worked for some well-known companies in the pro audio sector, I had fun, and met very interesting environments and people, but then the lack of Italy began to be felt, and also if on a professional level, for what I liked to do, I saw it as a step backward, I still decided to go back.
Once back in Italy, the step was short, I couldn't stay without channeling my creativity, my ideas, and my approaches into some audio design and therefore I decided to found Bad Dogs.

UZ-The thing that is really to be appreciated about your production is research and innovation.
Just think of the preamps, the Spider.
And the Cargo, while not "inventing anything" has nevertheless made available a significant feature.
How is your work project born which then leads to the marketing of a new product? 

BD-As I told you before, the engine behind this choice of mine is music, so when designing a new device I always try to start from something that I would like for me, which is useful for my workflow when I record or mix something, which alas I always do less frequently, but it is not for this reason far from my daily life.

Furthermore, I am always open to new ideas and I really like interacting with people who like me have this passion or who, like in your case, are professional sound engineers, this allows me to understand how to optimize both the production process, as regards my music, both the investigation and the proposal of solutions that are missing on the market or that can bring advantages for those who use them.

UZ-Easy...but challenging question: have you ever thought about working to order?
Like a customer asks you for certain parameters of a machine and you make it for him?
What do you think are the main obstacles, besides the economic one (for the reader, OBVIOUSLY you can't make studio hardware with €300...)?
Yes, this thing interests me to eheheheh

BD-Eeheh, this is a topic that has been proposed to me several times.... but it's not a business model that belongs to me and therefore I prefer not to do it because the truth is that I wouldn't enjoy it.
It's the same reason why I don't make clones, they don't give me satisfaction. I know that from a business point of view, they make their damn sense, but I like to design new things to put my head into and solve the challenges that arise as they arise.

More willingly, I prefer to talk together about a new idea or something in particular and see if it can be made in larger quantities because making a single piece, apart from the fact that as you mentioned it would cost a lot, does not bring general benefits to people. I like to make professional devices that people can use, make music with them, and free their artistic impulses...sometimes the unique piece is more a quirk of our times than a long-term solution.

UZ-I know that you have worked abroad for some time: what differences in terms of work have you encountered? 

BD-Yes, as I mentioned before, I worked for several years in England and I must say that I have always found myself working very well. Making a comparison with Italy is difficult because every working situation is different from every other and most of the time it's the people who work with you who make the difference in your perception of work. That said, as far as I'm concerned, the most important difference I've experienced is probably engagement. I'll explain. I noticed that in Italy the management of human resources is often left to itself and a large dose of personal initiative is required, therefore perhaps the character of a person has a great impact on his professional career, while in England there is a greater involvement on the part of management and more capillary management of people within a working group that allows you to grow in any case.

UZ-Let's close perhaps a little trivially: what do you expect for the future?
And what really, if you could, would you like to improve?

BD-I have many ideas for the future, but I don't think some of them are feasible in the short-medium term :) Let's say that as far as the products are concerned I can say that this year a two-channel passive balanced attenuator will be released and later in the year a compressor 500 series atypical and very interesting...

If I could improve, more than in components and design I would like to improve in the management of activities and the supply chain because time and resources are our enemies :)

Thank you so much Ulag it was a pleasure to be able to answer your questions and thank you for bringing our reality to your blog.

See you soon!!!


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venerdì 7 luglio 2023

Ulag Zone Assault PT II #2 - SPIDERGOAT (Behind the Fog)

 



ITA (ENG below)

Ciao Bestie!!!
Chiedo venia per la latitanza sul blog, ma gli impegni sono spietati ed il tempo tiranno!
Oggi però mi prendo del tempo per raccontare il "dietro le quinte" (anche se giustamente sarebbe da chiamare per l'appunto, "dietro la nebbia") di quella bestia di brano che è lo Spidergoat, seconda traccia appena uscita di Ulag Zone Assault PT II.
Il risaputo capitano alla guida è Apsychos, mente dietro gli abissali Necandi Homines e chitarrista/compositore degli storici Infernal Angels.
Con lui appena si è cominciato a pianificare la stesura del pezzo, abbiamo affrontato la tematica "gear", cosa usare, cosa potesse rappresentare al meglio le atmosfere richieste.
Mi ha parlato della sua intenzione di usare la massima "enormità" possibile, ogni singolo pezzo che avrebbe composto il sound, doveva essere colossale, profondo, letale.
Comincia così la mia ricerca (una delle parti del lavoro che da sempre preferisco).
Batteristicamente, ho rimediato un rullante Mapex 14x8 che ci ha garantito una "sberla" non indifferente nonostante l'accordatura più Rock che "muddy" a differenza degli altri fusti, più moderni ma accordati più gravi.
Sul reparto piatti, HiHat da 15 Zildjian, davvero bello nelle sue frequenze alte ma con un suono davvero "largo come l'oceano", non ottenibile con qualcosa di più piccolo.
Un pezzo dei più devastanti è stato il ride, un Istanbul Agop da 26"!!!!!!!!!
Davvero uno scudo da guerra, più che uno strumento!
Il bell suona davvero cupo, tozzo ed immenso...forse conviene usare un maglio al posto delle bacchette!
Chiusura con mostro, china Dream da 28"!
Dubito che qualcuno capisca che tuono che si sente, sia un piatto della batteria!

Passando al basso, registrato dallo stesso Hagen nel suo studio privato, come fare per renderlo letale?
Anzitutto l'ho saturato a dovere per avere il giusto grado di marcescenza, tramite un Electro Harmonix Bass Soul Food (bestiolina davvero interessante per lacune sonorità).
Poi, dopo numerosi test, alla fine ho optato per degli impulsi (che non disdegno a differenza di quello che alcuni pensano...) che rendessero giustizia all' idea che stava alla base: sound marcio, underground, ma che non fosse un pastone incomprensibile, dato che le linee di basso non sono esattamente "punk style".
4x10 EBS, SUNN Beta Lead, SWR 4x10+1x15...assolutamente DETONANTE!
Per scaldare un po' il sound, prima dei "cabinet"  è stato passato per un Ignite Amps TPA-1, che ci ha messo dentro un bel po' di profondità.
Sempre un piacere lavorare con quei simpatici aggeggi ehehehe

Chitarre!
Qui ci vorrebbe un'inciclopedia...
Cosa dire...le soliste ed i fill arrivano da due processioni diverse di un Walrus Iron Horse dove effettisticamente si differenziano per l'utilizzo di un riverbero Lexicon (fill) ed un pedale delay TC Electronic Gauss (soliste).
Ovviamente equalizzazioni separate, compressioni separate.
Qui si è cercato più la giusta ambientazione, non tanto il suono enorme, non avrebbe avuto senso.
Discorso diverso per le ritmiche...dove ho fatto ricorso ad un Ampeg SS per il suono distorto, un microfono a nastro (Golden Age Project R1 MK II)...ed ad un uso esoterico TOTALE dei cabinet...qui la nebbia rimarrà tale!
L'ambiente è stato testato in vari modi ed alla fine, un Mr.Black Blood Chrome (settaggio Blood) è stato quello che sicuramente ha dato quel grado di oscurità avvolgente che serviva!

Le voci son state registrate, come le chitarre, da Apsychos stesso.
Il microfono usato, un Joemeek JM37dp che ho affidato all'Arte oscura del "capitano".
Sulla processione, un sempre presente Lexicon su Shadow mentre una scelta decisamente inusuale su Nightform D.: un pedale delay della FT Elettronica, il Tempus Fugit.
Caldo, profondo e dannatamente efficace!

Chiudo con un accenno compressioni.
DBX 166 su basso, Warm Audio WA76 su voci, Klark Teknik KT-2A su soliste/fill...e NESSUNA sulle ritmiche.
Essendo già abbastanza "compresse" per il suono in sé, il risultato ne è uscito selvaggio come doveva essere.
Sul master, un Warm Audio BUS-COMP...che sound ragazzi!

Dettaglio diabolico...che adoro!
Il feedback finale che diamine è?
Sveliamo l'arcano!
Il china da 28, passato dentro un Earthquaker Device Afterneath mandato in risonanza, sparato a sua volta dentro un Universal Audio 710 saturato col gain in ingresso, ma controllato col volume in uscita.
Per i cultisti, ovviamente si avverte la presenza dell'inquilino al piano di sopra della cattedrale....ad un piano solo!

Follow the Extreme Way!
https://ulagzone.bandcamp.com/track/spidergoat



ENG

Hi Beasts!!!
I apologize for the fugitive on the blog, but the commitments are ruthless and time is running out!
But today I'm taking the time to tell the "behind the scenes" (although it should rightly be called precisely, "behind the fog") of that beast of a song that is the Spidergoat, the second track just released by Ulag Zone Assault PT II.
The well-known captain at the helm is Apsychos, the mastermind behind the abysmal Necandi Homines and guitarist/composer of the historic Infernal Angels.
As soon as we started planning the drafting of the piece with him, we tackled the "gear" theme, what to use, and what could best represent the requested atmospheres.
He spoke to me of his intention to use the maximum "enormousness" possible, every single piece that would compose the sound had to be colossal, deep, lethal.
Thus begins my research (one of my favorite parts of the work).
I got a Mapex 14x8 snare drum for the drums, which guaranteed us a not indifferent "slap" despite the more Rock than "muddy" tuning, unlike the other shells, more modern but tuned lower.
On the cymbals department, a 15 Zildjian HiHat, is really nice in its high frequencies but with a really "larger than the ocean" sound, not achievable with anything smaller.
One of the most devastating pieces was the ride, a 26" Istanbul Agop!!!!!!!!!
Truly a war shield, more than an instrument!
The bell sounds really dark, stocky, and huge... maybe it's better to use a mallet instead of sticks!
Closing with monster, 28" Dream china!
I doubt anyone understands that the thunder that is heard is a cymbal!
Moving on to the bass, recorded by Hagen himself in his private studio, how can we make it lethal?
First of all, I saturated it properly to have the right degree of rotting, using an Electro Harmonix Bass Soul Food (a really interesting little beast due to sound gaps).
Then, after numerous tests, in the end, I opted for some impulses (which I don't disdain unlike what some think...) that did justice to the idea that was at the base: rotten, underground sound, but that it wasn't a mash incomprehensible, since the bass lines are not exactly "punk style".
4x10 EBS, SUNN Beta Lead, SWR 4x10+1x15...absolutely DETONATING!
To warm up the sound a bit, before the "cabinets" it was run through an Ignite Amps TPA-1, which put a lot of depth into it.
Always a pleasure to work with those nice gadgets.

GUITARS.
We need an encyclopedia here...
What can I say... the soloists and the fills come from two different processions of a Walrus Iron Horse where they effectively differ in the use of a Lexicon reverb (fill) and a TC Electronic Gauss delay pedal (soloists).
Obviously separate EQs, separate compressions.
Here we looked more for the right setting, not so much for the huge sound, it wouldn't have made sense.
Different speech for the rhythms...where I resorted to an Ampeg SS for the distorted sound, a ribbon microphone (Golden Age Project R1 MK II)...and a TOTAL esoteric use of the cabinets...here the fog will stay that way!
The reverb was tested in various ways and in the end, a Mr.Black Blood Chrome (Blood setting) was the one that certainly gave that degree of enveloping darkness that was needed!
The vocals were recorded, like the guitars, by Apsychos himself.
The microphone used, was a Joemeek JM37dp that I entrusted to the Dark Art of the "captain".
On the procession, an ever-present Lexicon on Shadow while a decidedly unusual choice on Nightform D.: a delay pedal by FT Elettronica, the Tempus Fugit.
Warm, deep, and damn effective!
I close with a hint of compressions.
DBX 166 on bass, Warm Audio WA76 on vocals, Klark Teknik KT-2A on leads/fills...and NONE on rhythms.
Being quite "compressed" for the sound itself, the result came out as wild as it should be.
On the master, a Warm Audio BUS-COMP...what a sound guys!

Diabolical detail ... which I love!
What the heck is the final feedback?
Let's reveal the mystery!
The 28 china, passed into an Earthquaker Device Afterneath sent into resonance, in turn fired into a Universal Audio 710 saturated with the input gain, but controlled with the output volume.
For the cultists, of course, the presence of the cathedral's upstairs tenant is felt…with only one floor!