Una piccola riflessione.
Oramai, tra hobby e "professionismo" sono quasi due decenni che mi occupo di audio.
Essenzialmente che creo casino inenarrabile facendolo passare per "produzione".
Specie negli ultimi anni, l'idea di chiudere "baracca e burattini" e pensare solo alla mia di roba (estremamente più rumorosa del casino di cui sopra...), è diventata un chiodo fisso, non tanto per la crisi, scarsità di scena o quel che si voglia imputare al "momentum", quanto al fatto che troppo spesso, ci si ritrova a lavorare con gente che non solo non sarebbe pronta per fare un album, ma spesso dovrebbe ancora passare ANNI in sala prove, prima di affacciarsi al mondo.
E nemmeno questo sarebbe il problema, onestamente.
Il "casus belli" risiede nel modo di porsi.
Si può lavorare in modo creativo con dei ragazzini, si può essere ultra-soddisfatti di un disco grezzo a morte, ma costruttivo e soddisfacente (poi il grezzume, nei generi che bazzico, spesso è anche cercato).
No.
Il problema è che spesso ci si rapporta come in manovia (ed io, modestamente, me ne intendo di quest'ultima).
Fino a diventare dei veri e propri "braccio di ferro", cercando di far ragionare, spesso beccandosi pure sclerate in faccia a cui, purtroppo, spesso mi tocca "rispondere al fuoco".
Non sono mai stato un gran ché "simpatico", ma sul lavoro il rispetto come prima cosa.
Se manca quello, la "faccenda" diventa poco gestibile........ E ne escono le frasi storiche che spesso cito come esempio di disastramento.
Per cosa tutto questo mega-lapposo preambolo?
1-Mi andava di scriverlo
2-Perché se è vero che mille volte va così, qualche rarissima volta, va ne senso opposto.
In questo momento sto lavorando alle rec del quinto album degli Ibridoma.
Già mi sopportano ed è ammirevole (io, chiarisco, non nego MAI di essere insopportabile).
Mi pagano, quindi poco da dire.
Poi un paio di giorni fa, mi regalano questo bestiolino qua sotto, il Boss Distortion 40th anniversary.
Per chi non lo sapesse, il modello originale (quello arancione) è l'artefice di una miriade di dischi estremi, specie del Death Metal.
Tra i vari utilizzatori, Chuck Schuldiner, Scott Burns, Colin Richardson, Tomas Skogsberg, Jim Morris...se mi metto a cercare, ne trovo una tombola.
Ovviamente parliamo di un sound anni '90 o comunque, di gente in ricerca di quel tipico "tono".
Mi regalano questo solo perché vogliono farlo.
Punto.
E che devo dire?
Oltre ad un grazie formato Texas a (in ordine line-up) Chris, MarcoV, Shebba, Norbertus e Morrons?
Avete dato a 'sto rompiballe, un motivo in più per continuare a finirsi il fegato.
Perché, parafrasando un certo Galassi in un suo libricino (per dimensioni), forse quelle poche motivazioni, pesano sempre un po' di più delle mille per smettere.
GRAZIE!
Mauro Ulag
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